di Silvana Borile
Il primo a parlare di Rève éveillé dirigé, il sogno da svegli guidato, è stato lo psicologo Robert Desoille. Con il rève éveillé dirigé si fa un uso attivo del profondo e si guida il cliente verso la manifestazione delle sue potenzialità. Si fanno vivere alla persona, posta in stato di rilassamento, alcune situazioni mentali dando immagini iniziali e poi lasciando che esprima quello che man mano la sua fantasia le suggerisce. Arriva così a liberare alcuni contenuti repressi che bloccano la sua crescita oltre che minare il suo equilibrio.
Una particolare applicazione del Sogno guidato è utilizzata in incontri di gruppo: dopo un rilassamento, viene proposto un simbolo la cui dinamica è suggerita interamente dal coach. I simboli ci mettono in contatto con aspetti interiori inaccessibili alla mente analitica e ci conducono a capire ‘vedendo’, visualizzando anziché ‘pensando’. Possono rivelare realtà interiori di cui non si sospetta l’esistenza. Il simbolo ha la proprietà di dirigere alcune energie non ancora utilizzate. Visualizzare per esempio lo sbocciare di una rosa orienta i vettori del profondo nella direzione dello sviluppo, dell’evoluzione.
Possiamo a ragione dire: in principio era l’immagine.
Vediamo perché l’immagine, ossia la visualizzazione creativa o imagery, influenza la realtà personale. Il sistema nervoso, che ci fa reagire alle situazioni, non può valutare la differenza tra un’esperienza reale e una immaginata: in entrambi i casi reagisce ai dati comunicatigli dal cervello, ossia reagisce in conformità a quanto si pensa o si immagina. Il pensiero, che è una forma di energia veloce e sottile, si manifesta nel cervello componendo i neuroni, le cellule nervose, in forme tridimensionali simili a geroglifici, in un infinito numero di combinazioni. Qualsiasi realtà con cui entriamo in contatto, può essere per esempio una penna, viene raffigurata nel cervello da uno specifico geroglifico di neuroni. La cosa importante è che sia che noi vediamo la penna, sia che la immaginiamo soltanto, nel nostro cervello si forma lo stesso disegno di neuroni, che trasmetterà quindi il medesimo impulso al sistema nervoso. Perciò il sistema nervoso, che condiziona le nostre reazioni, non distingue se una cosa è vera o solo immaginata. Possiamo sperimentarlo con immediatezza, immaginando di addentare una fetta di limone: la reazione sarà un aumento della salivazione o addirittura un senso di forte fastidio nella zona mandibolare.
In conclusione immaginare (in stato di rilassamento che fa entrare nel livello cerebrale alfa) porta a un’attivazione cerebrale identica a quella dell’agire, perciò influenza la nostra vita.