Dedicato a tutti quelli che litigano furiosamente e …scagliano oggetti… e a quelli che vorrebbero, ma non lo fanno. Ovvero, come i film possono ispirarci ed aiutarci ad entrare in contatto con aspetti non noti della nostra personalità. Vi propongo la mia traduzione di questo articolo di John Kent –www.voicedialogue.org.uk che lui intitola “SEXY BEAST” dal titolo di un film “SEXY BEAST – L’ULTIMO COLPO DELLA BESTIA”.
Fernanda Abiuso
Don si mostrò la prima volta a Tokio nel 1976, brevemente, ma in modo esplosivo. Stavo litigando con la mia ragazza a proposito di un cucchiaio sporco. ” OK! OK!! Forse era il mio cucchiaio, ma potevi anche pulirmelo! Sei così egoista e controlli sempre tutto. Non pensi mai a me! Devo sempre farmi tutto da sola!”Urlò Jean.
Ancora una volta venivo attaccato. Cercai di mantenere la calma e comportarmi razionalmente, ma le sue parole avevano superato le mie barriere difensive. ” Santo cielo, calmati,” dissi, cercando di parare il colpo,”E’ solo un cucchiaio. Perché devi sempre diventare così agitata per ogni piccola cosa!?”
Ci sentivamo entrambi vulnerabili. La nostra relazione si stava lacerando sottoposta allo stress di avere passato otto mesi con zaino in spalla in un lungo viaggio dall’Europa all’ Asia. Eravamo andati da Londra a Istanbul in autostop, e poi con autobus o treni locali avevamo attraversato Turchia, Iran, Afganistan, Pakistan e India. Arrivati nel Sud Est Asiatico avevamo visitato Burma, Tailandia, Malesia e Hong Kong, prima della nostra ultima destinazione, il Giappone.
Il caldo, gli alberghi economici, la mancanza di sonno, il cibo insolito e attacchi di malessere avevano fatto il loro gioco. Eravamo personalità molto diverse. Quando ci eravamo incontrati queste differenze ci erano stranamente sembrate molto attraenti, ma quando siamo arrivati in Giappone, eravamo piuttosto polarizzati e litigiosi. Io ero identificato con controllo, ordine, razionalità e rispetto, mentre Jean era ribelle – spontanea, emotiva, assertiva. Il cucchiaio era semplicemente una spia della contrapposizione dei nostri sè primari.
Mentre la tensione saliva, mi sentivo messo in angolo. Mi sembrava di non avere nessun luogo dove potermi nascondere. Le mie difese, solitamente solide, non erano in grado di proteggermi dal suo attacco, e sentivo che lo tsunami della sua energia negativa mi stava sopraffacendo.
Improvvisamente qualcosa scattò, e, prima ancora di sapere cosa stavo facendo, presi una sedia, la sollevai al di sopra della testa e la lanciai contro di lei.” Brutta bastarda!!!” La sedia la mancò e finì contro una finestra, frantumandone i vetri. Jean corse a chiudersi in bagno urlando. Io la rincorsi e, frustrato per non averla colpita, presi a calci il vetro della porta finché non cadde a pezzi. Era come se fossi stato in possesso di uno spirito malvagio.
I singulti di Jean e qualcuno che stava violentemente bussando alla porta mi riportarono alla realtà. Allarmati per gli urli e il rumore dei vetri rotti, i nostri vicini del piano disotto volevano sapere cosa stava succedendo. Mi sentii addosso una immensa vergogna. La voce del mio Critico Interiore, risuonava nella mia testa dicendomi che ero una persona terribile. Ma ero veramente io? Non mi ero mai comportato in modo così violento. Come avevo potuto fare una cosa simile? Era imperdonabile. Mi sentivo sconvolto ed esausto.
Chiesi ripetutamente scusa: ai vicini per il disturbo, al padrone di casa per i danni, e naturalmente a Jean per la mancanza di rispetto. Fu l’inizio della fine della nostra relazione.
Nel 2000 l’attore Ben Kingsley fece un film intitolato “Sexy Beast”. Come ricorderete, Kingsley aveva vinto l’Oscar come migliore attore nel 1983 per il ruolo del Mahatma Ghandi. In “Sexy Beast” faceva una parte completamente diversa – un brutale criminale malavitoso , impulsivo, sempre pronto a litigare, che non amava essere contraddetto. Quando vidi il film fui affascinato dal suo personaggio. Lo trovavo ripugnante, ma allo stesso tempo, stranamente attraente. Si chiamava Don Logan.
Poco dopo aver visto il film, feci una seduta di Voice Dialogue con un facilitatore esperto. Parlai a lungo da una mia parte primaria che odiava le discussioni. Avrebbe preferito che stessi rintanato a letto tutto il giorno piuttosto che rischiare di litigare. Quando mi separai da questo sé e tornai nella posizione centrale di un Ego Consapevole, iniziai a sentire una energia molto diversa che si agitava dentro di me.
Il facilitatore mi invitò a trovare un posto nella stanza dove questa energia potesse più comodamente mostrarsi. Senza un attimo di esitazione ho spostato la sedia lateralmente e mi sono seduto a schiena dritta, gambe aperte e piedi ben piantati a terra. Una ondata di energia mi attraversava. Ogni muscolo del corpo era pronto all’azione. Ero focalizzato e attento. Ho fissato negli occhi il facilitatore e ho ringhiato, ” Cosa c…. vuoi?!” Ero diventato Don Logan.
Con profondo rispetto ed accoglienza il facilitatore lasciò che questa mia parte rinnegata parlasse. Don era la mia molto rinnegata energia Killer. Odiava la debolezza, ed era disturbato da quelle che considerava le parti ” morbide , effeminate” che conducevano la mia vita. Queste parti non avevano né spina dorsale né coraggio. Erano deboli e lasciavano che gli altri mi calpestassero. Se lui avesse avuto spazio per manifestarsi, non mi avrebbe mai al mondo permesso di essere una vittima. Per come la vedeva lui, gli altri avevano troppo potere su di me. C’era bisogno che qualcuno li prendesse un po’ a sberle, li mettesse al loro posto e dicesse loro cosa dovevano fare! Era spaventoso e senza alcun timore, intimidatorio e perfido, e avrebbe fatto a pezzi chiunque gli intralciasse il cammino.
Improvvisamente capii cosa era successo a Tokio quella volta. Era stato Don a venire fuori per proteggermi dall’ attacco di Jean. Ero così fisicamente ed emotivamente scarico, che i miei sé primari non erano stati in grado di difendermi. Don era la mia ultima linea di difesa, e si era fatto avanti, mi aveva sopraffatto, e mi aveva fisicamente lanciato contro di lei. Ora capivo che, a modo suo, stava proteggendo la mia vulnerabilità.
Recentemente ho sentito una intervista nella quale Ben Kingsley descriveva come aveva affrontato il ruolo di Don Logan:” Ho riconosciuto lui e il suo bisogno di essere amato, visto e accolto così come era.” Per la maggior parte della mia vita avevo rinnegato Don, e l’avevo chiuso a chiave da qualche parte. Erano state necessarie situazioni estreme per farlo venire fuori in modo così esplosivo.
Lentamente ho imparato ad accettarlo e ad accoglierlo, la sua energia così aggressiva è diminuita ed io ho scoperto i grandi doni che mi porta. Con lui al mio fianco, sono in grado di stabilire chiari confini. Posso dire “No,” e le persone capiscono che è così. Mi permette di proiettare coraggio e sicurezza fisica. In situazioni di pericolo, posso richiamare la sua energia e nessuno mi intralcia il cammino.
Poco dopo la seduta di Voice Dialogue in cui Don aveva parlato, decisi di farmi crescere un pizzetto. Alla seduta successiva, a distanza di circa due settimane, il facilitatore commentò il mio nuovo aspetto.” Vedo che ora hai la barba come quella di Don!” Rimasi perplesso. Avevo dimenticato che Ben Kingsley aveva il pizzetto nel film. Mi resi conto che era il modo in cui Don voleva farmi ricordare che era presente, e che non si sarebbe più fatto chiudere a chiave.
Quando tornai a casa, guardandomi allo specchio del bagno, ho borbottato rabbiosamente: ” Ah, brutta bestiaccia sexy!”