Dal confronto tra i soci negli incontri di Intervisione 2023
Nel desiderio di poter diffondere il nostro metodo di sostegno alla persona, in cui crediamo profondamente, abbiamo deciso di realizzare un convegno e di proporlo all’interno del Festival dello Sviluppo Sostenibile, iniziativa nazionale organizzata dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile – ASviS.
All’interno del festival si fa riferimento al focus dell’inclusione in diversi ambiti.
Siamo partiti riflettendo sul tema dell’Inclusione come concetto ampio e trasversale e come si può declinare nella prospettiva del VD, in quanto, esso stesso strumento trasversale utilizzabile in vari contesti: personale, sociale, aziendale, educativo e di formazione ecc.
Siamo consapevoli che l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità e di realizzare un cambiamento sociale e politico può essere raggiunto solo attraverso un lavoro con l’essere umano. Noi, come professionisti, insegnati, counselor, psicologi, medici, possiamo contribuire lavorando con le persone (singoli, coppie, gruppi, comunità) trasmettendo i valori del VD, che ha come scopo fondamentale la consapevolezza psico-spirituale dell’individuo.
Alla base della Dinamica dei sé, cornice teorica del VD, c’è il concetto che la personalità umana è composta da una molteplicità di aspetti (Sé interiori), conosciuti, ignoti, apprezzati o poco amati, spesso opposti tra loro. Il suo principio sostanziale è proprio l’Inclusione di questi aspetti a partire dal rafforzamento di un processo di creazione e ampliamento di un “centro” (Io Cosciente), uno stato neutro di presenza che li sappia accogliere e gestire riconoscendone possibilità e limiti. Questo concorre all’obiettivo di ampliare la “consapevolezza”, che è intesa anche come esperienza vissuta delle diverse parti che ci abitano e che agiamo.
Altro elemento fondamentale è il raggiungimento di un equilibrio come integrazione del flusso degli opposti.
Possiamo dire che si agisce inclusione accogliendo ciò che non si conosce o che si giudica (rinnego) sia dentro che fuori di sé.
L’inclusione effettiva avviene solo quando “non ti vedo diverso da me, non mi sento diverso da te”. Rispetto, quindi, al tema proposto dal convegno gli aspetti da integrare nel flusso degli opposti possono essere: inclusione e esclusione, unione e separazione, esclusività e condivisione, selettività e accettazione, discriminazione e accoglienza.
Nella pratica del VD è essenziale sempre il lavoro di riequilibrio di due sfere opposte: gli aspetti di forza e quelli di vulnerabilità, per giungere ad uno stato neutro di presenza che riduce il confronto con gli altri, il giudizio verso l’esterno e l’autocritica fino a sentirsi parte di un unico sistema.
L’esperienza vissuta della propria sensibilità permette di risuonare con l’altro e provare “compassione” ad esempio per chi vive il senso di esclusione; contattando la propria vulnerabilità interiore e imparando ad accoglierla e proteggerla si diventa in grado di sostenere la pena dell’altro. Nel caso invece si voglia apparire solamente nei propri aspetti di forza evitando di sentire le proprie debolezze si passa ad un’inclusione forzata fasulla del “vogliamoci bene” o si valorizza l’esclusività diventando eccezionali nella propria diversità, creando separazione. Questo potrebbe essere il rischio dell’inclusione a tutti i costi: non rispettare il proprio sentire e accogliere forzatamente ogni atteggiamento proprio e altrui, fatto o evento senza agire la giusta assertività.
Nella visione del VD siamo tutti uguali pur essendo ciascuno unico, tuttavia va riconosciuto che questo è qualcosa a cui tendere in quanto nella prassi è diffuso il confronto di chi è meglio o peggio rafforzando il sé Speciale e il Critico Interiore.
In questi tempi storici si osserva un aumento della divisione che rafforza la dualità, portando ad estremizzazioni, questo è particolarmente evidente nei discorsi che si sentono comunemente: non c’è mai un’argomentazione che cerchi di unire.
Possiamo ipotizzare che questo sia un passaggio necessario nell’evoluzione della consapevolezza umana. Noi siamo fortemente convinti che il VD sia un mezzo di grande aiuto, la sua diffusione e pratica potrà fare la differenza nella nostra società, contribuendo al suo sviluppo culturale, relazionale e spirituale partendo dalla consapevolezza dei singoli.