Che quadro avete nella stanza dove passate buona parte del vostro tempo o la maggior parte delle ore di una giornata? O che immagine vedete frequentemente su quel cartellone pubblicitario che i vostri occhi incrociano? Qual’è l’ultima copertina di un libro di narrativa che vi ha attratto? Ne fanno di così belle, o intriganti o suggestive! Già! Le immagini ci piacciono e ci attirano. Sappiamo bene come la pubblicità e i reportage di moda abbiano sfruttato questo potere.
Ancora: i tessuti di abiti e arredamento stampati o lavorati, le cartoline dei luoghi o delle mostre che visitiamo, le copertine del nostro quaderno su cui scriviamo con regolarità i sogni, le foto che selezioniamo, le immagini di noi che preferiamo, le piante o i mazzi di fiori che scegliamo con cura, con le loro forme ed andamento. E se usiamo matite, colori, pennelli, quelle immagini che ri-produciamo. Possibili infinite ispirazioni per lasciare affiorare una parte di noi che così ci si presenta e rappresenta. Ognuna di queste possibilità ci esprime. Esprime una emozione dominante in quel preciso momento, un aspetto di qualche nostro Sé, che ci attira o che respingiamo. Semplice, vero?
Con il Voice Dialogue abbiamo in uso la pratica di ritualizzare i proponimenti per l’anno nuovo facendoci ispirare dalla nostra parte Bimbo Magico per rappresentare con un collage i nostri desideri per i mesi futuri. Scegliamo le immagini con molta concentrazione e, confidiamo, con un intuito sveglio, nella nostra ispirazione. Sappiamo che, poi, quel collage sarà sotto i nostri occhi, su una parete della nostra casa per i prossimi 12 mesi e ci ispirerà. L’immagine, in questo caso, risveglia l’emozione del desiderio cui si era collegata nel momento in cui l’abbiamo scelta, e la rinnova dentro di noi.
Il nostro cervello legge le immagini rappresentate come realtà e manda al sistema di trasmissione neuronale gli stimoli a queste collegate. E’ lo stesso principio delle visualizzazioni: l’esperienza vissuta attraverso gli occhi della mente diventa reale per le percezioni del nostro corpo, e aiuta a dare forma alle nostre azioni. Anche i colori, ovviamente sono dentro questo schema. Non sembra strano, allora, che l’antica filosofia cinese del Feng Shui consigli magari di mettere in camera da letto immagini di peonie o di coppie di delfini per favorire l’armonia…
Si può guardare senza vedere o vedere senza percepire.
Il linguaggio verbale è collegato al cervello sinistro, che produce il pensiero logico e analitico. Imparando a leggere si acquisisce questa capacità verbale e si impara a pensare in modo più produttivo. Qui sono coinvolte energie, Sé mentali e la conoscenza teorica di chi ha letto molti libri su questo o quello. Il sistema visivo è collegato al cervello destro, e le metafore appartengono ad entrambe le aree. Il pensiero analogico e metaforico si usa quando si guarda e si percepisce che ciò che si vede è anche qualcos’altro. E la pratica della percezione permette di apprendere nuovi modi di guardare, veicoli del pensiero creativo e della capacità di risolvere problemi. Ed ecco l’Intuizione ( dal latino intueri = vedere dentro ) afferrare i significati, conoscere senza l’intervento del pensiero razionale.
Così se un bambino non è allenato su entrambi i piani crede alla mamma che gli dice: ” Lo faccio per il tuo bene” ma non vede / non si accorge della collera di lei collegata all’azione o al divieto fatti “per il suo bene”.
Allora alleniamoci: disegnare ad occhi chiusi, creare forme con la creta, copiare immagini capovolte, sperimentare l’energia di una foto, entrare in un quadro come se fosse il nostro sogno, creare, dall’immagine di un luogo, un film dove siamo personaggi, assumere la posa di una statua, sviluppare un racconto più o meno introspettivo da una vignetta di Mordillo.
“Le strade si separano, lei da una parte lui dall’altra. In questo momento è legata al mio bisogno di sostegno ed alla sua assenza. I ricordi mi rimandano agli abbandoni nel passato; alle donne con le quali c’è stata una relazione e che, esaurita o cambiata la necessità, se ne sono andate, si sono allontanate, hanno cambiato idea. Anch’io ho cambiato idea, ho svelato illusioni, ho desiderato altro, me ne sono andato, mi sono sottratto. E’ rimasta una traccia sempre più definita da seguire, che esclude quello che mi può ferire. Una rotaia della relazione, lineare e ‘sicura”.
Leggere nelle forme delle nuvole, nelle macchie casuali di colore, guardare con gli occhi del miope senza occhiali e ‘vedere’ linee che non ci sono. E da lì passare all’emozione, all’energia che è in movimento allo stesso tempo in noi e in quello che il nostro intuito percepisce, e intervistarla con quelle che sappiamo sono le modalità del Voice Dialogue: chi sei, cosa fai, cosa ti piace, cosa mi vuoi dire, cosa senti …
Un gioco da fare per noi e con i nostri clienti.
Usare le immagini e le storie di un suo eroe con un adolescente per recuperare talenti e visioni per il futuro.
Costruire una sceneggiatura e una trama dall’immagine di un luogo con un gruppo che verbalizza poco: quanti Sé potrebbero animarsi e storie passate svelarsi?
Scegliere insieme le immagini per un luogo dove soggiorna una persona anziana o malata.
E quali Dei ci aiutano? Venere per la bellezza, Ade per le ombre, Vulcano per la preziosità dei dettagli e delle tecniche. E come carta dei Tarocchi chiediamo sostegno all’Appeso, che guarda, a testa in giù, da un altro punto di vista.