L’intervento che ho preparato per il convegno Nazionale Voice Dialogue “Inclusione come riconoscimento” di Villa Mazzacorati di Bologna del 25 maggio 2024, prende il via dal concetto di inclusione che viene declinato in contesti diversi come approccio trasversale di accettazione dell’altrui diversità.
L’argomento che intendevo trattare: i Sogni, a mio avviso rientrava facilmente nel concetto di nostro interesse, in quanto sogni e mondo onirico risultano comprensivi e integrativi di ogni umana esperienza. Sono quindi partita da questa premessa per sviluppare un percorso che, partendo dal lavoro con i sogni e con il metodo Voice Dialogue (altrettanto inclusivo nell’analisi e accettazione delle diverse parti della personalità) ne esplorasse le possibilità in termini di evoluzione personale, di cambiamento, di individuazione. Senza tralasciare il più semplice obiettivo di salute e benessere bio-psico-sociale secondo quanto formulato dall’OMS.
Ho citato i maggiori interpreti e studiosi del mondo onirico partendo da Freud, Jung e Bion per arrivare alle teorie più recenti con gli studi di Michel Jouvet, Mario Bertini e Ernest L. Rossi. Studi che mettono in evidenza quanto la funzione onirica sia trasformativa, e quanto i cambiamenti che si verificano a livello biochimico cerebrale possano avere un’influenza sulla personalità del sognatore e di conseguenza sulla sua realtà.
In particolare mi sono soffermata sul fenomeno naturale dei Ritmi Ultradiani che si verificano ogni 120 minuti e modificano spontaneamente la frequenza cerebrale assimilandola a quella dell’onirico, delle fantasticherie, della meditazione, dell’ipnosi. È assecondando queste fasi, in cui più facilmente si possono avere i cambiamenti biochimici di cui parla Ernest Rossi nella sua teoria di Ristrutturazione Mente-Corpo e di ricorsività del Ciclo Bio-Informatico di Cura e Riabilitazione, che l’individuo può favorire il fenomeno di plasticità cerebrale e accedere ad una esperienza di rilassamento e straniamento che può avere effettivi “guaritori” e trasformativi.
Per ultimo ho presentato una modalità di lavoro con i sogni prettamente energetica, emotiva e di diretta sperimentazione più che di interpretazione delle immagini oniriche.
In particolare ho evidenziato il binomio Sogni-voice Dialogue come metodo per riconoscere ad ogni elemento onirico la dignità, il senso, la risonanza emotiva necessarie per rintracciare i collegamenti con il vissuto del sognatore.
In questa prospettiva il sogno, più che un racconto da comprendere, diventa una realtà di cui fare esperienza con la maggiore profondità possibile e si trasforma nel tentativo di sviluppare un dialogo tra il sé della veglia del sognatore, l’Io onirico e gli altri elementi onirici che compaiono nel sogno.
Questo presuppone un contatto intimo e conoscitivo, in cui tutti questi elementi emergono a creare materiale che riflette la vita del sognatore in tutte le sue innumerevoli sfaccettature innate e acquisite, e in tutte le sue infinite possibilità e direzioni, passate e future.
Marzia Mazzavillani, Socia fondatrice dell’associazione Voice Dialogue Italia, Psicologa clinica e Counselor Voice Dialogue.