Il Voice dialogue, scoperto e messo a punto da Hal e Sidra Stone – psicoterapeuti statunitensi – che partendo dalla loro relazione di coppia e dai loro conflitti, hanno creato uno strumento per la risoluzione dei conflitti nelle relazioni esterne ma, anche, nella relazione con noi stessi.
Nel Voice Dialogue (VD) è implicito il concetto di mediazione, a partire dalla mediazione all’interno di noi stessi: quando due nostre parti sono in opposizione tra di loro, aiuta a trovare una terza via che evidenzia ed accoglie i bisogni di entrambe. Infatti, i testi sul VD in lingua originale hanno proprio questo titolo “Embracing our Selvs” (Abbracciare i nostri Sé).
Il lavoro degli Stone è partito da una semplice domanda: chi, tra le varie parti che compongono il nostro mondo interiore, sta parlando in questo momento? Hanno, così, iniziato ad esplorare le loro Voci Interiori, trovando un modo semplice e profondo, per portarle alla consapevolezza e ridurre gli automatismi inconsci. In prima persona, come già evidenziato, hanno esplorato la loro relazione e hanno iniziato a definire le dinamiche interne che si agganciavano l’uno all’altro.
Nella loro vita personale e professionale hanno costituito insieme una scuola psico-spirituale di consapevolezza, aperta alle coppie e alle persone desiderose di apprendere strumenti di auto-coscienza utili per vivere meglio, aiutando nel tempo moltissime persone che si sono rivolte a loro come terapeuti o come facilitatori del processo dell’Io.
Hal e Sidra Stone nel loro libri “Embracing our Selvs” (in Italiano “Tu e Io: incontro, scontro e crescita nelle relazioni personali”, vedi bibliografia 1), e “Partering” (tradotto in italiano “La Coppia Viva”, vedi bibliografia 2) ci dicono che l’amore non basta per vivere una relazione sentimentale felice. Il modo con cui ci relazioniamo reciprocamente struttura delle dinamiche interne, da loro definite Bonding Patterns (“Modelli di Legame” – in italiano Dinamiche di Vincolo). Gli intoppi nelle relazioni, fino ai conflitti veri e propri, diventano quindi delle Dinamiche di Vincolo Negative per differenziarle da quelle Positive precedenti, più tranquille e soddisfacenti.
È per tutti molto doloroso accorgersi che stanno insorgendo problemi con la persona che amiamo o con la quale abbiamo un rapporto di amicizia o di collaborazione, perché qualcosa che l’altro compie o dice ci ferisce o ci mette in contrapposizione, rendendoci incapaci di procedere insieme con la serenità precedente. A chi non è accaduto?
Quando si è in un conflitto (o come diciamo noi Dialoganti: quando si è in una Dinamica di Vincolo Negativa) si è in posizioni di contrasto, dove entrambi i soggetti vogliono in qualche modo esercitare il proprio volere sull’altro o sentono di avere “ragione”.
Ma nell’ottica del VD è solo una parte di noi stessi che ci porta a vivere questa esperienza, ossia la parte che in quel momento prende il sopravvento e non ci fa vedere niente altro.
La sua attivazione è automatica ed è importante comprendere che ha imparato in passato a proteggerci nel modo che le è proprio, continuando a farlo anche quando potrebbero essere più utili delle sue attenuazioni o altre nostre parti.
Questo è il punto sostanziale per il VD: entriamo in un conflitto quando non riusciamo a difendere in altro modo una nostra parte vulnerabile, che viene sopraffatta dalla dinamica relazionale. Questo accade non solo per il modo di comportarsi dell’altro, ma anche per la nostra incapacità di difendere le nostre parti fragili e le nostre ferite antiche.
Lo strumento del “Bonding Pattern” è funzionale a sciogliere i conflitti comprendendo le radici del problema, in quanto permette di riconoscere cosa avviene nell’interazione a due in termini di dinamica interiore e di dinamica interpersonale.
In questo modello si evidenziano i fattori che permettono una comunicazione fluida e amorevole e quali elementi possono invece far scatenare una reazione di difesa, di attacco o di blocco, tale da impedire il flusso della comunicazione e da sfociare in un conflitto più o meno aperto.
Tale strumento racchiude il concetto che ogni individuo, nel suo sviluppo di crescita, mette a punto dei modi di comportamento funzionali a mediare tra i propri bisogni interni e le richieste del mondo esteriore: in prima istanza la propria mamma, il proprio papà e/o i componenti della famiglia, in seguito, le persone che hanno un ruolo importante nella crescita. Così facendo, la persona seleziona parti utili a farla accettare nel suo ambiente e dimentica sempre più quelle parti che gli attirano critiche o isolamento.
Il “gancio” che ci attrae in una relazione è dato dalle parti di cui non abbiamo consapevolezza, che non vediamo più in noi dopo che le abbiamo relegate in zone d’ombra, e che l’altro – che invece le usa perché a lui funzionali – ci mostra in modo attraente, quando siamo innamorati.
Ma quando l’attrazione svanisce le percepiamo in modo scomodo secondo il nostro abituale modo di pensare e agire.
In pratica l’innamoramento risuona su quanto noi abbiamo relegato in secondo piano nella nostra vita, facendocene cogliere gli aspetti gradevoli ed utili che possiede, ma quando ci disamoriamo, rientriamo nei nostri soliti modi di essere, tornando a giudicare negativamente (e con maggior forza!) quegli aspetti dell’altro che, inizialmente, ci avevano affascinato.
Riuscire a leggere ogni nostra relazione – affettiva, familiare, lavorativa, amicale o altro ancora – con questo approccio significa guardare l’altro in modo non giudicante, abbracciando quanto ci porta e ci mostra come possibilità di scoperta di noi stessi, consentendoci l’integrazione di nostre parti riscoperte e l’espansione della coscienza.
Quando si affronta un conflitto, il concetto che fa la differenza è quello che nella coppia i soggetti scelgano di prendersi, ciascuno per quanto lo riguarda, la responsabilità delle loro dinamiche interiori che entrano in conflitto con quelle dell’altro.
In altre parole, nella relazione ognuno è alla pari dell’altro e responsabile di sé in prima persona.
Sovente, invece, ci si aspetta che sia l’altro a prendersi cura dei nostri aspetti critici o dolorosi.
Il professionista esperto in Voice Dialogue, e nello specifico esperto in Bonding Patterns, aiuta la coppia a riconoscere quanto avviene nel loro conflitto e permette di comprendere le diverse parti in gioco in entrambi.
Lo sviluppo potrà essere quello della riconciliazione oppure quello della separazione, ma offrendo la possibilità di sviluppare una comprensione reciproca e nuova che favorisce, in qualche modo, un’accettazione delle differenze e dei bisogni individuali.
• Stone H. e S., “Tu e Io: incontro, scontro e crescita nelle relazioni personali”, Ed. Xenia 2009.
• Stone H. e S., “La coppia viva” Ed. Crisalide 2007.