Voglio parlarvi della mia esperienza con il percorso di formazione Towards the Archetypes promosso da Robert Stamboliev a Creta.
Il primo anno ho partecipato come corsista. In uno stretching verso una energia archetipica ho incontrato il mio Insegnante Interiore, che lì si è attivato e, richiesto, ha prodotto indicazioni di lavoro per il gruppo, con una sicurezza che ho avvertito venire da altrove: senza dubbio è questo che in questo momento intendo utile per questa situazione. Certamente non do un valore assoluto, ma quel contributo del mio Insegnante Interiore si è rivelato collegato alle mie conoscenze ed esperienze ed è risultato adeguato al momento, alla situazione, alle persone coinvolte. Questo incontro mi ha lasciato dentro un chiaro segnale energetico, che, da allora, mi ha permesso di riconoscere energeticamente questo talento quando la situazione lo attiva. Prima di partire per Creta avevo letto i libri consigliati; già usavo alcune suggestioni nel lavoro sulla storia della vita; sia le favole che le storie mitologiche sono un utile strumento per impostare percorsi formativi a vari livelli e per le diverse fasce di età. Le difficoltà che incontriamo nella vita sono, in fondo, l’avventura dell’eroe.
L’anno successivo sono stata messa nella condizione di fornire un mio contributo in questo corso sugli Archetipi, relativamente ad alcuni racconti della mitologia greca connessi al luogo: Creta, il regno di Minosse, il Minotauro, il Labirinto, Teseo ed Arianna, Dioniso, collegati tutti in uno dei segmenti della narrazione mitica.
Ho approfondito le letture e fatto veloci sintesi dei materiali di ricerca, costruendo una narrazione che tenesse insieme i personaggi e che fosse collegabile al lavoro che il Voice Dialogue ci aiuta a fare con le nostre parti interiori. Loro, i protagonisti di queste storie, come fossero nostri Sé, portano potere, arroganza, natura bestiale, caos, coraggio, desiderio di libertà, amore, giustizia e senso sociale, piacere delle emozioni forti, desiderio di riconoscimento, aggressività, gloria e successo.
Per l’edizione 2011 di Towards the Archetypes sono stata nello staff a tempo pieno. In questa settimana di formazione avanzata abbiamo condiviso teoria sui vari modelli di archetipi, esperienze di stretching energetico, rilettura della vita alla ricerca degli archetipi che ci hanno sostenuto, scambio di sedute, facilitazioni, sogni, approfondimenti sui temi che ciascuno dei partecipanti ha portato con sé all’incontro o che il lavoro ha lì risvegliato o sollecitato, il viaggio di Ulisse come esperienza di guida all’azione saggia. Ulisse è un ottimo accompagnatore-guida-istruttore; un personal trainer dell’avventura dell’ uomo fra amore, guerra, odio, saccheggio, seduzione, abbandono, evasione, curiosità, coraggio, desiderio di conoscenza, scoperta, sostegno del gruppo, potere personale, ordine, caos, rispetto, orgoglio.
Con il supporto integrato di visualizzazioni, movimento guidato ed atelier artistico, come nella tradizione delVoice Dialogue.
Il lavoro è alternato a stimolanti escursioni: la grotta, il monastero, l’altipiano dei pastori, la necropoli, l’area archeologica, le antiche piccole chiese Ortodosse. E sostenuto dalla sempre ottima accoglienza del luogo – un bell’agriturismo – e del suo staff attento, che contribuiscono a rendere il soggiorno un momento ristoratore di energie dell’anima, del corpo e della psiche.
Una esperienza intensa, compattata in un periodo, concentrata nella continua interazione fra i componenti del gruppo. C’è una quota di lavoro teorico, che poi si approfondisce su di sé. Ed è come un ritiro della persona nel mondo del Voice Dialogue.
Per noi che abbiamo fatto formazioni residenziali ha la stessa qualità di pienezza di presenza.
Ma ora siamo più esperti, andiamo oltre alle dinamiche personali del quotidiano per muoverci in un’area di ricerca profonda dei significati dei nostri sogni, delle immagini e dei Sè che danzano dentro e fuori di noi, rimbalzando dall’uno all’altro, come un eco ininterrotto di simboli e metafore.
Quasi a costituire una unica narrazione, il trauma di uno diventa pianto dell’altro, distacco di un terzo, e poi consapevolezza, e, a turno, nuova decisione, trovata soluzione e potere di una visione.
Certo nei gruppi talvolta ci sono scompensi, sbilanciamenti, incompletezze, insoddisfazioni. Quest’anno è andata così, fluidamente! Grazie ai partecipanti motivati e presenti, al sostegno accogliente che Maria Daniels ed io abbiamo garantito, e all’abile e flessibile conduzione partecipata di Robert Stamboliev.